A differenza dei numeri del lotto, i mobili ritardatari non sono arredi la cui uscita è attesa su qualche ruota, ma semplicemente dei mobili la cui produzione, dapprima iniziata in un grande centro, negli anni passati proseguiva in provincia. Conosciamo altri dettagli su questo curioso proseguimento stilistico dei secoli scorsi…
Cosa sono i mobili ritardatari?
Riprendendo il discorso fatto nel prologo, alcuni secoli fa la fabbricazione di determinati tipi di mobili tendeva a proseguire in provincia, dopo che magari nelle capitali e nei grandi centri la moda era già cambiata.
Tanto per fare degli esempi pratici, in Toscana e in Umbria, a Seicento inoltrato, veniva continuata la fabbricazione di mobilia del tutto simile a quella che veniva prodotta nel Rinascimento. In Alto Veneto, invece, le maestranze artigiane continuavano a ispirarsi allo stile Luigi XV quando invece nella ricercata Venezia era “già storia”.
Un esempio lampante è poi dato dallo stile neoclassico e in particolare dai cosiddetti Maggiolini; la produzione di questi tipi di mobili, infatti, è proseguita per anni, secoli e comunque ben oltre la data di dipartita di Giuseppe e Carlo Francesco, ovvero i famosi ebanisti che li avevano ideati.
Distinzione tra mobile d’epoca e ritardatario
Purtroppo, a differenza dei modi attraverso i quali può essere possibile riconoscere un mobile autentico, non è sempre facile distinguere un mobile d’epoca dal suo equivalente ritardario. Le eventuali prove distintive possono essere fornite dai materiali impiegati, dagli strumenti usati e dalle tecniche adoperate, ma il riconoscimento attraverso questi fattori di solito viene operato soltanto da esperti mobilieri e da navigati antiquari.
Semmai, un altro elemento piuttosto distintivo può essere dato dall’estetica: per quanto possa essere riprodotto fedelmente, un mobile ritardario non presenta quei caratteri di estro, cura dei dettagli ed inventiva che contraddistinguono una creazione originale.
Per dirla con un esempio, tra un mobile d’epoca ed un mobile ritardario, dal punto di vista estetico, ci passa la differenza che può correre tra un capo di Alta Sartoria e un abito in serie da grande magazzino.
Di solito, i mobili ritardari sono più approssimati, meno curati negli intarsi e negli intagli, meno decorati e più scarsi di eventuali rifiniture e di quelle attenzioni che determinano la precisa bellezza di un mobile d’epoca autentico.