Lungi dal voler evocare processioni papali ed atmosfere ecclesiastiche, quella della Sedia Gestatoria di Vernio è un’usanza carnascialesca pratese risalente ai festeggiamenti dell’antico Carnevalino di Sant’Ippolito, nel comune di Vernio. Vediamo in cosa consisteva quest’originale usanza…
Sulla Sedia Gestatoria salga chi lavora per il Carnevalino di Sant’Ippolito!
Il Carnevalino di Sant’Ippolito, nel comune pratese di Vernio, è un evento carnascialesco che fin da tempi antichi viene organizzato dalla Compagnia Popolare dell’Aringa, il primo sabato dopo il Mercoledì delle Ceneri.
Tradizionalmente consiste di un corteo storico per le vie paesane con una quarantina di figuranti vestiti con abiti tipici del tempo dei Conti Bardi, antichi signori del posto.
Nei giorni immediatamente precedenti alla festa un gruppo di persone in maschera, tra i quali uno con in mano una canna dalla quale pendeva un’aringa, andava di abitazione in abitazione a raccogliere oboli e offerte di carattere monetario e gastronomico per l’allestimento dell’evento.
Questo gruppo, per l’appunto, era anche munito di una sorta di sedia gestatoria sulla quale veniva fatto accomodare chiunque fosse impegnato a lavorare; questo si spiega con il fatto che la persona al lavoro era spesso il capofamiglia che, assente da casa, non avrebbe potuto versare l’offerta.
Infatti, a riprova di quanto appena detto, una volta fatto salire sulla sedia gestatoria il malcapitato veniva portato di fronte alla propria casa e dopo essere stato incolpato di non aver tributato i giusti onori al Carnevale, era di fatto “condannato” a versare in offerta vino e altro ancora per l’organizzazione dell’evento.
Anche oggi questa seduta continua a fare parte dei festeggiamenti; il giorno del Carnevalino, infatti, viene portata in corteo con sopra il fantoccio del Re Carnevale.
Alla fine della festa il fantoccio viene bruciato come augurio per un buon raccolto.