Le sedie in formica sono delle tipologie di sedute realizzate con l’ausilio di un materiale robusto e resistente formato da un laminato plastico. Il laminato in questione è anche utilizzato per la realizzazione di tavoli, mobili e in passato ha trovato un impiego d’elezione nella realizzazione di complementi di arredamento per ambienti ospedalieri e per la produzione di arredi scolastici quali banchi e cattedre. Ai giorni nostri, invece, nelle scuole italiane stanno prendendo campo i banchi monoposto.
La formica, materiale per sedie e rivestimenti di arredi in legno
Il materiale conosciuto come formica (con l’accento sulla “o” invece che sulla “i” che invece definisce il laborioso insetto) è quindi un laminato plastico che viene impiegato nel comparto manifatturiero come rivestimento di pannelli lignei di truciolati, tamburati e altro ancora.
In particolar modo, il termine fòrmica è mutuato dalla storica ditta Formica Corporation, fondata oltre un secolo fa, nel 1913, da Herbert A. e Daniel J. O’Connor, quale ambito produttivo della loro invenzione del laminato ad alta pressione.
Riguardo all’etimologia il nome formica deriva dalla locuzione inglese “for mica”, cioè “al posto della mica” dal momento che il nuovo materiale avrebbe preso il posto della mica usata fino ad allora.
Negli impieghi tradizionali il laminato plastico è formato da:
- uno strato protettivo esterno chiamato overlay, di solito impregnato con resine melamminiche,
- un foglio a tinte unite o decorato fantasiosamente, sempre impregnato con resine melamminiche,
- un retro formato da uno o più strati di carta fenolica definito kraft.
All’atto pratico, banchi, tavoli, cattedre e sedie in formica hanno sempre trovato un vasto impiego per la loro robustezza, per la loro economicità rispetto ad altri materiali e perché sono facilmente igienizzabili.
Quest’ultima caratteristica è stata sicuramente fondamentale per il loro utilizzo in ambiti sociali frequentati da molte persone quali per l’appunto le scuole e gli ospedali.