Sedia Butterfly: la seduta a farfalla nata in Argentina

La Sedia Butterfly è un tipo di seduta a farfalla che si contraddistingue stilisticamente per la presenza di una struttura metallica e da un’ampia imbracatura che si appende nella zona apicale della stessa struttura. L’effetto è quello di una seduta sospesa, di una sorta di amaca ancorata a terra. L’imbracatura può essere in pelle, in tela o in altri materiali.

Storia della Sedia Butterfly

La Sedia Butterfly fu progettata ormai quasi un secolo fa, nel 1938, nella città argentina di Buenos Aires dagli architetti Antonio Bonet, Juan Kurchan e Jorge Ferrari Hardoy.

Nel mese di marzo del 1940, un’immagine della sedia BKF fece la sua apparizione sul magazine statunitense “Retailing Daily”, dove venne descritta come una “poltrona argentina di nuova concezione per la seduta della siesta”.

Nel luglio dello stesso la Sedia Butterfly ricevette poi il 2° premio dalla Commissione Culturale Nazionale alla Mostra Salón de Artistas Decoradores in Argentina.

Sedia Butterfly

Un articolo da MoMa

Su espressa richiesta del direttore del dipartimento di design industriale del MoMA, Edgar Kaufmann Jr., Hardoy inviò 3 sedie a New York.

Una sedia andò nella casa di Edgar Kaufmann Jr. a Fallingwater, in Pennsylvania, un’altra seduta venne inclusa dal MoMA, mentre la terza “farfalla” con ogni probabilità trovò la sua sistemazione presso Artek-Pascoe Inc. a New York.

Questo modello di seduta è conosciuto anche come Sedia BKF, dalle iniziali dei suoi creatori Bonet-Kurchan-Ferrari, o Sedia Hardoy perché alcuni documenti riconducono la paternità della sua progettazione a Ferrari-Hardoy.

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